Curiosità

Il mare a Milano

Articolo di La Redazione 21 agosto 2019
Il centro balneare / hub culturale Bagni Misteriosi rappresenta un eccellente esempio di sinergia tra pubblico e privato che contraddistingue un certo modo di fare impresa.
I Bagni Misteriosi

I Bagni Misteriosi

Piscina, contenitore culturale, patrimonio architettonico e culturale. Il centro balneare / hub culturale Bagni Misteriosi rappresenta un eccellente esempio di sinergia tra pubblico e privato che contraddistingue un certo modo di fare impresa. 

Se negli anni '80 l’architetto Ugo La Pietra cercava il genius loci in quell’architettura spontanea che tanto contribuirà a popolare il nostro immaginario collettivo fatto di sdraio, cabine e lidi, nel caso dei Bagni Misteriosi è più giusto parlare di “riqualificazione” di quel patrimonio architettonico cittadino che, edificato a partire dalla massima di Giovenale “mens sana in corpore sano”, diede vita alla “cultura balneare” cittadina. 

Ottanta anni fa come oggi, la motivazione era la stessa: portare il mare in città. 

Le origini: la piscina Caimi

Le origini: la piscina Caimi

Situati nel cuore di Milano, nel quartiere Vasari-Battisti, i Bagni Misteriosi prendono il loro nome da una citazione dell’omonimo opera/fontana di Giorgio de Chirico (1973) e da una vicenda personale: la direttrice del Franco Parenti Andrée Ruth Shammah, la prima volta che entrò negli spazi del Centro balneare Caimi, realizzò un evento che prevedeva l’illustrazione, da parte degli allievi dell’Accademia di Brera, dei Bagni misteriosi di de Chirico sulle pareti di quelli che oggi sono gli spogliatoi. Giunto il momento di “battezzare” l’intero complesso, è riemersa quell’immagine e il nome Bagni Misteriosi.

Sorti delle ceneri dell’ex Centro Balneare Caimi - una struttura polifunzionale, che conteneva oltre alle piscine, un cinema e delle palestre per la box e la scherma -, i Bagni Misteriosi hanno mantenuto il loro valore storico risalente all’architettura del ventennio, occupando l’ex Centro Balneare Caimi realizzato nel 1939 ad opera di Lorenzo Secchi, principale fautore della cultura balneare milanese, sotto cui si riuniscono le principali (e pubbliche) piscine milanesi ancora oggi in funzione. 

Con una linea di massima semplicità che privilegia l’equilibrio fra pieni e vuoti alla decorazione, il Centro è un esempio di architettura razionalista riconosciuto dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia area “di notevole interesse pubblico” diventando oggetto di tutela attraverso le norme paesaggistiche.

Gli spazi oggi

Gli spazi oggi

L’intervento di riqualificazione, mirato a integrare i 15mila mq del Centro Balneare Caimi al Teatro Franco Parenti, è stato realizzato dalla Fondazione Pier Lombardo con l’obiettivo di recuperare la polifunzionalità originaria dell’intero complesso. 

Un progetto nato dalla sinergia tra pubblico (Comune di Milano) e privati (Gruppo Bolton e dei piccoli e grandi donatori) per tornare a far splendere uno spazio in cui sport, benessere e tempo libero dialogano con cultura e spettacolo, sotto la direzione artistica di Andrée Shammah, direttrice del Teatro Parenti e la consulenza architettonica di Michele De Lucchi, il cui importante contributo ha portato a risolvere uno dei problemi che già negli anni 30 i frequentatori della piscina Caimi rilevavano: le basse temperature delle acque delle due piscine che non incoraggiava né il nuoto né la balneazione. Grazie all’intervento di riqualificazione, l’acqua è ora cristallina, inodore e insapore grazie all’impiego di raggi UV nel rispetto della pelle, della salute e dell’ambiente. 

Al Teatro Parenti e agli spazi adibiti alla balneazione, si aggiungono i giardini, gli spogliatoi con boutique (convertibili in spazi espositivi), mentre gli spazi interni della Palazzina in stile Liberty sono in corso di restauro.

Il design va in piscina

Il design va in piscina

Con l’obiettivo di integrare la zona di Porta Romana al circuito del Fuorisalone, i Bagni Misteriosi hanno inaugurato, in occasione della Milano Design Week 2019, il Parenti District Art & Design, un nuovo distretto che presenterà eventi orientati alla creazione di una sinergia tra le arti performative e il mondo dell’arte e del design.

La prima tappa del progetto è stata realizzata con il lancio del contest “pollaio uovo azzurro” destinato a creativi over 18. L’open call, aperta fino al 30 settembre 2019, raccoglierà proposte per la progettazione di un pollaio di nuova generazione che verrà realizzato e installato negli spazi outdoor del Teatro Franco Parenti e che ospiterà le Araucane, galline Mapuche conosciute per la produzione di uova azzurre. Una volta realizzato, il “pollaio uovo azzurro” farà parte dei progetti di reinserimento lavorativo promossi dalla Fondazione Lighea, impegnata nel reinserimento sociale di persone con disagio psichico. 

Azzurro come le uova delle galline mapuche, che altro non è che un altro modo di far le cose. Azzurro come un cavallo di nome Marco, simbolo della lotta antimanicomiale da cui è nata la storica Legge Basaglia sulla chiusura dei manicomi. 

Azzurro come il mare. 


Post pubblicato su concessione di IgregStudio a firma di Carmen Palumbo -

La Redazione