Agenti immobiliari

Agente immobiliare: perchè lavori così tanto?

Articolo di Katia Cortellezzi 11 settembre 2019
Chi ama il proprio lavoro, come Annika, mette tutto sé stesso in quello che fa. E tu, ti sei mai chiesto perchè lavori così tanto?

Quando si ama il proprio lavoro non si smette mai di farlo con passione e professionalità.
A volte, le ore passano veloci e non ci si accorge di essere arrivati a fine a giornata perchè, quando si ama il proprio lavoro e si raccolgono soddisfazioni, ma soprattutto emozioni, lavorare non pesa.

Abbiamo ricevuto presso la nostra redazione questa lettera da Annika Bresciani, consulente immobiliare RE/MAX Intermedia e vi abbiamo letto tra le righe tutte le sue emozioni, le sue ambizioni e i suoi obiettivi.

Era il 1994 quando Annika inizia a muovere i primi passi nel settore immobiliare. Per alcuni anni lavora come segretaria in una piccola agenzia di provincia, dove si occupa un po’ di tutto, anche delle pulizie. Negli anni continua a coltivare le sue passioni come la corsa, la pittura e lavora come cameriera in alcuni locali.

Servire è un’arte, è un lavoro che fai con gli occhi e col cuore perché anche chi ti chiede solo un caffè vuole che in quel momento tu dedichi tutta te stessa a fare quel caffè.  – ci confida Annika - Figuriamoci un cliente che ti chiede una casa”.

Poi nel 1999 incontra Luca, il suo attuale broker e diventa la sua segretaria. Ogni giorno il mondo delle case l’appassiona e l’affascina sempre di più.
Nel 2014 corona il suo sogno, supera l’esame per ottenere l’abilitazione al ruolo di agente immobiliare e decide di licenziarsi da dipendente e intraprendere la carriera da professionista del settore immobiliare e nel 2017 entra in RE/MAX!

Fare la segretaria e servire per così tanti anni mi hanno dato una base importante per il mio lavoro attuale, capire i bisogni di chi ho di fronte e fare in modo che il cliente si fidi di me. Amo il mio lavoro, non lo cambierei con nessun altro al mondo".
 

Ma ora lasciamo la parola da Annika e alla sua storia perchè sia d’ispirazione a chi sogna una carriera di successo, magari proprio in RE/MAX come lei!

“Un collega che stimo mi ha fatto una bellissima domanda.
Non me lo aveva mai chiesto nessuno. Nemmeno io me lo sono mai chiesto.
Perché lavori così tanto?
La risposta più banale è perché mi piace il mio lavoro.
Che poi non è né la più banale né la più scontata, ma la più semplice e immediata.
Lavoro tanto perché quello che faccio oggi è frutto del mio lavoro passato.
Sto raccogliendo i frutti.
Raccolgo e semino. 
In continuazione.
Lavoro tanto perché per ogni immobile acquisito bisogna lavorare tanto! E per ciascuno in modo diverso!
Ogni immobile ha una sua identità e quando un proprietario mi chiama perché vuole Vendere, devo prima capire lui, poi la sua proprietà.
Penso e sono convinta che ogni casa abbia una sua anima e trasmetta l’identità di chi l’ha abitata.
Entrando in una casa in punta di piedi, quasi col timore di violare qualcosa di sacro, osservando l’ambiente e ascoltando il silenzio, mi accorgo che ha qualcosa da dire. 
La storia di una casa e del suo proprietario raccontati da un religioso silenzio. 
Riuscire a stabilire questo contatto, ti apre gli occhi, vedi tante sfumature nascoste, profumi e odori.
Da questo momento divento parte della storia di questa casa, perché ora contribuirò a dargli una nuova vita.
A volte non si ha la possibilità di conoscere il proprietario di una casa, e in questo caso lei parla ancora di più di lui. Ti dice chi era, cosa gli piaceva, spesso chi amava.
Riuscire a trovare un acquirente in linea con le emozioni che la casa trasmette è impagabile.
Vuol dire che quella dimora inizierà una nuova vita sicuramente con una veste nuova, ma col totale rispetto di chi l’ha creata e curata prima di lui. 
Il vecchio e il nuovo sono complementari.
Questo spesso si riflette tra proprietari e acquirenti.
Quante volte mi sento dire “sono proprio felice che sia stata una famiglia così ad acquistare la mia casa!”
La soddisfazione di tutte le parti coinvolte, mi fa credere di aver fatto un buon lavoro.

Un altro aspetto che amo del mio lavoro è la conoscenza maniacale del:

  • Cliente venditore      >>         del suo immobile     >>        del perché vende
  • Cliente acquirente    >>         cosa e perché cerca

Al di là di tutti i gestionali che ti aiutano a mixare le richieste, amo selezionare i clienti acquirenti e lavoro con quelli più qualificati, più determinati, più sinceri. 
Ricordo esattamente ciascuno di loro.
MI PIACE ABBINARE LE EMOZIONI, NON LE RICHIESTE.
Spesso insisto a fare vedere tipologie diverse dalla richiesta iniziale, perché so che l’emozione che vuole vivere QUEL cliente si trova in QUELLA casa. 
Lui non può saperlo, ma io se l’ho qualificato bene si!!
Al cliente si illumina lo sguardo, perché ha recepito le emozioni che quell’immobile trasmette.
Ma le ha recepite perché sono proprio quelle che cercava.
Se il cliente si fida di me si apre, un colloquio diventa emozionale, un soggiorno diventa una stanza per poter ospitare amici, una camera non è più una matrimoniale ma una camera abbastanza grande per un secondo figlio.
Questo è meraviglioso!
Quindi… vendo un’emozione o una casa?
Tutto ciò mi fa stare bene.
Potrei certamente starmene un po' più calma e lavorare meno, ma quel fuoco che sento dentro non si placa finché non vedo un cliente emozionato. 
Come un puzzle, come se ci fosse già un disegno e dovesse andare tutto a posto.

La vita è emozione e sentimento, noi stessi siamo un insieme di emozioni e sentimenti.
Riuscire a trasmettere la mia emotività nel lavoro che amo, vendendo un immobile emozionando, è il più bel traguardo che potessi raggiungere”.
 

Katia Cortellezzi

Appassionata di comunicazione da 20 anni, con trascorsi da addetto stampa. Varesotta di nascita, oggi vivo e lavoro a Milano (in entrambi i casi una scelta dettata dall’amore!), una città che ho imparato a scoprire ed apprezzare per la sua continua evoluzione. Curiosa per natura, amo i libri e la musica. Lo ammetto…. vivo a pane, amore e rassegna stampa.

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